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Il Microscopio Operativo in Odontoiatria
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Autore: Prof. Gabriele PECORA

Boussen e Duchamin negli anni 50 hanno gettato le basi per l’uso del Microscopio Operativo in Odontoiatria.

 

Molte altre specialità mediche quali l’Oculistica, l’Otorino, la Neurochirurgia hanno tratto uno sviluppo eccezionale dall’utilizzo di questa tecnologia, creando nuove tecniche operative ed allargando gli orizzonti terapeutici.
L’evidenza dell’utilità del Microscopio nella pratica odontoiatrica è racchiusa nella frase “vedere meglio significa lavorare meglio”.
L’esperienza maturata negli ultimi dieci anni ha dimostrato che questo strumento non è utilizzato solo dall’ultra specialista, ma anche dal dentista generico, quale valido aiuto nella pratica quotidiana.
Il Microscopio consente un accurato controllo delle varie fasi operative, determinando un aumento del livello delle prestazioni, anche da parte degli operatori di limitata esperienza e di scarsa manualità.

LUCE + INGRANDIMENTO = PRECISIONE

La specialità trainante è stata l’Endodonzia, che avendo un campo visivo molto ristretto, trae una grande utilità dall’utilizzo del Microscopio.
Oggi però l’evidenza dell’utilità di questa tecnologia, ha allargato il suo utilizzo alla Parodontologia, alla Protesi, alla Conservativa, alla Chirurgia Orale.
Le difficoltà ipotizzate da molti nell’uso del Microscopio nella pratica quotidiana, in realtà si risolvono in un tempo breve, definito “curva di apprendimento”.
In genere sei mesi sono sufficienti per acquisire la necessaria padronanza dello strumento e ad un maggior tempo operativo, lentamente si sostituisce una notevole diminuzione dei tempi di lavoro.
Parallelamente all’utilizzo di luce ed Ingrandimento, gli operatori sentono la necessità di adeguare la strumentazione di supporto e di renderla utilizzabile ai maggiori ingrandimenti.
Perciò si allunga il manico dei nostri strumenti e diminuisce in grandezza la parte operativa, nascono nuove forme, si adeguano le tecniche e si arriva alla nascita della Microdontoiatria.
I campi di applicazione si allargano di giorno in giorno, dalla diagnosi di microfratture coronali e radicolari, alla precisione di chiusura dei bordi di restauri intra ed extra coronali, dalla evidenziazione dell’anatomia del dente alla facilità di identificazione dei piani di clivaggio in chirurgia, dalla possibilità di rimuovere viti e strumenti fratturati nel sistema canalare alla possibilità di verifica della precisione nell’accoppiamento di componenti implantari:
“Noi possiamo trattare solo quello che riusciamo a vedere”.


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